Polpette e Mostarda di Maestro Martino

Articolo, Ricetta

Chi non ha mai mangiato una polpetta? In Italia, a giudicare dalle fonti scritte, sono presenti polpette nei piatti sin dal Quattrocento. Ebbene sì, la prima menzione del termine ‘polpetta’ la troviamo nel De Arte Coquinaria del mitico Maestro Martino. Peccato che somigli a un involtino…

Per fare polpette di carne de vitello o de altra bona carne
In prima togli de la carne magra de la cossa et tagliala in fette longhe et sottili et battile bene sopra un tagliero o tavola con la costa del coltello, et togli sale et finocchio pesto et ponilo sopra la ditta fetta di carne. Da poi togli de petrosimolo [prezzemolo, n.d.R], maiorana et de bon lardo et batti queste cose insieme con un poche de bone spetie, et distendile bene queste cose in la dicta fetta. Da poi involtela insieme et polla nel speto accocere. Ma non la lassare troppo seccar al focho’.

Nella stessa opera troviamo anche l’antenato di una mostarda bianca che, a nostro giudizio, starebbe benissimo sulla sopracitata polpetta ‘involtinata’!

Mostarda
Piglia la senepa et mettila a moglio per doi dì mutandogli spesso l’acqua perché sia più biancha, et habi delle amandole monde et piste come vogliono essere. Et quando seranno ben piste metterai con esse la ditta senepa, et di nuovo le pistarai insieme molto bene. Poi habi di bono agresto overo aceto pistandogli etiandio una mollicha di pane biancho; poi distemperala et passala per la stamegnia. Et fallo voi lo dolce o forte como ti piace’

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