361. Pranzo dell’incoronazione di Nicola II. Moscow, 26 maggio 1896.
900×295 mm. Menu litografico impresso a colori su carta vergellata e rialzato in oro. Lettere capitali dell’elogio e della preghiera impresse con inchiostro kinovar.
Il magnifico menu per l’incoronazione dell’ultimo Zar è considerato giustamente fra i più ricchi e belli mai prodotti. La sua realizzazione fu affidata al pittore Viktor Michajlovič Vasnecov, esponente di spicco del movimento neorusso, celebre all’epoca per le sue opere ispirate al folclore e alla storia medievale del paese e autore di alcuni dipinti divenuti veri e propri simboli nazionali.
Il menu, a differenza di quello che le sue dimensioni potrebbero far pensare, era per uso personale: venne posto in tavola per ognuno dei settemila commensali, arrotolato e collocato accanto al preziosissimo servizio di posate risalente al XVII secolo utilizzato per il pranzo. Lungo quasi un metro, splendidamente stampato su carta spessa, con numerosi colori e dettagli dorati, questo impressionante menu è da sempre fra i più ricercati dai collezionisti.
Vasnecov progettò il menu di incoronazione come fosse destinato ad uno zar medievale, utilizzando magistralmente il vyaz’, o calligrafica cirillica, come carattere principale. Questa scrittura ornamentale ebbe origine nell’undicesimo secolo a Bisanzio ed ebbe il suo floruit in Russia nel corso del XVI secolo. Il titolo del menu, in alto, recita: ‘Sacra incoronazione di Sua Maestà l’Imperatore Nikolai Aleksandrovich e di Sua Maestà l’Imperatrice Aleksandra Feodorovna’, e appena sotto sono presenti i monogrammi della nuova coppia regnante, Nicola II e Alessandra Feodorovna, mentre antichi motivi calligrafici tradizionali russi incorniciano una scena istoriata di un’altra incoronazione, quella del primo zar della dinastia Romanov, Michele Feodorovich, nel 1613, trasmettendo un chiaro messaggio ideologico di tradizione, eredità e stabilità.
La scena stessa raffigurata è tratta da un’originale conservato nella Camera delle Armature nel Cremlino di Mosca; ma qui le cupole della Cattedrale dell’Assunzione formano uno sfondo simbolico alla scena dell’incoronazione, cercando quasi di incastonare il passato in uno scenario moderno. Nello stesso spirito storico, Vasnecov posizionò, sopra la lista dei piatti – relativamente piccola rispetto al supporto – tre diverse iconografie armoriali dell’aquila bicipite provenienti da tre periodi diversi della storia russa.
Proprio come il design, la scelta dei piatti è assolutamente tradizionale e si apre con una rassol’nik (una zuppa a base di cetrioli sottaceto), seguita dal borschok (il famoso borscht, una zuppa di barbabietola), pirozhki (torte salate), storioni al vapore, agnello, galantina di fagiani, cappone arrosto, insalata e asparagi. Concludevano il pasto la frutta al vino e un gelato non meglio specificato.
Sotto il menu, calligrafato in caratteri più grandi e con le capitali rialzate in kinovar – il classico rosso aranciato utilizzato per le icone – Vasnecov inserì un componimento per il nuovo zar: ‘Gloria a Dio in cielo Gloria / Alla nostra Maestà sulla Terra / Gloria! Ai suoi fedeli servitori / Gloria! Ai suoi stimati ospiti / Gloria! Possa la verità brillare / Più del sole in Russia / Gloria! / E questa canzone la cantiamo al pane / Cantiamo al pane, onorandolo / Pane, Gloria! Per gli anziani / Che sia conforto, per le persone buone / Che lo ascoltino, Gloria! / Gloria per sempre / e sempre’. L’elogio è inframmezzato da un’altra grande illustrazione che raffigura un’altra tradizione russa dalle radici molto antiche: l’offerta del pane e del sale. Il pane è simbolo di prosperità e abbondanza, mentre il sale è associato alla longevità e all’amicizia. La presentazione del pane e del sale è spesso accompagnata da una breve cerimonia, in cui il padrone di casa offre il pane e il sale al visitatore, e il visitatore prende un piccolo pezzo di pane, lo intinge nel sale e lo gusta. Questo gesto è un simbolo di buona volontà, amicizia e cooperazione. Nella miniatura vediamo vari personaggi – popolani e aristocratici – che offrono allo zar il pane e il sale da un grande vassoio ricoperto da un telo con lo stemma russo. Concludono l’iconografia del menu una coppia di pavoni, altra figura simbolica della tradizione russa, la cui apparizione può portare prosperità o annunciare un evento straordinario.
Il menu, con tutta la sua imponente serie di simbologie tradizionali testimonia e riassume tutta la volontà di Nicola II di mantenere l’autorità autocratica dello zar, in un periodo però di crescenti pressioni sociali che portarono alla Rivoluzione Russa del 1917. Nel febbraio di quell’anno Nicola II abdicò e venne, di fatto, imprigionato. Nel luglio 1918, durante la Guerra Civile Russa, l’intera famiglia Romanov, incluso l’utlimo zar, fu fucilata dai bolscevichi a Ekaterinburg. [CAM]