27. Entertainment to General Garibaldi. London, Fishmonger’s Hall, 21 aprile 1864.
365×280 mm. Menu litografico impresso in rosso e verde su cartoncino fustellato e traforato a mo’ di ricamo (Ring & Bymer, London).
Dopo la spedizione dei Mille e la vicenda dell’Aspromonte arriva nel 1864 a Giuseppe Garibaldi l’invito di alcuni esponenti dell’establishment liberal-moderato britannico per una visita in terra inglese. Nonostante la contrarietà della Regina Vittoria che vedeva in lui essenzialmente l’aspetto rivoluzionario, il viaggio rappresentò un successo personale senza precedenti. Sbarcato a Southampton con tutti i bastimenti del porto che alzavano il gran pavese con le sirene spiegate, si reca a Londra con un treno speciale messo a sua disposizione, rivestito di bandiere italiane; ad attenderlo mezzo milione di inglesi che circondano la sua carrozza e lo accompagnano. Fra loro le delegazioni dei minatori gallesi, operai del distretto industriale di Bristol, delle filande scozzesi, ma anche un buon numero di Pari d’Inghilterra e la crème degli intellettuali del Regno Unito oltre ai numerosissimi rifugiati politici d’Europa. Alla testa il sindaco della città che il 20 aprile gli conferisce, con solenne cerimonia, la cittadinanza onoraria. Persino il figlio della Regina, il futuro Edoardo VII, viene di nascosto a salutarlo. A una Regina stizzita e preoccupata che si chiedeva cosa mai avesse quell’uomo per suscitare tanta isteria nei suoi sudditi, il ministro Benjamin Disraeli – che si rifiutò pubblicamente di stringere la mano a un uomo che definiva “pirata” – rispose: “Quello, Maestà, è oggi l’individuo più potente del mondo perché si riconosce in lui l’assoluta purezza. Egli è ciò che dice e dice ciò che fa senza contraddizioni e debolezze”. In quell’occasione Garibaldi ricevette anche il prestigioso riconoscimento Honorary freedom of the city of London. [CAM]